Può essere considerato un delitto di diffamazione insultare qualcuno sulla propria pagina Facebook punibile con condanne pesanti: fino a tre anni di reclusione e multe da 516 euro in su.
Lo ha stabilito il Tribunale di Livorno con sentenza n. 38912/12, le cui motivazioni sono state depositate nei giorni scorsi. 
Il giudice ha richiamato l'articolo 595, terzo comma del codice penale, in cui il reato di diffamazione è punito più severamente nel caso in cui l'offesa sia recata con il mezzo della stampa ovvero attraverso "qualsiasi altro mezzo di pubblicità". 
Facebook ha una "diffusione incontrollata". Esprimersi sui social network implica una "comunicazione con più persone dello spazio virtuale in cui si diffonde la manifestazione del pensiero del partecipante che entra in relazione con un numero potenzialmente indeterminato di partecipanti e quindi la conoscenza da parte di più persone e la possibile sua incontrollata diffusione". 
Il reato, inoltre, risulta aggravato dall'aver arrecato l'offesa con un mezzo di pubblicità equiparato «sotto il profilo sanzionatorio alla diffamazione commessa con il mezzo della stampa». 


Avv. Rossella D'Onofrio

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